L’Aquila, settembre 2010. A un anno e mezzo dal terremoto che ha devastato la città, il centro storico, ridotto in macerie e avvolto da un silenzio irreale, è diventato per tutti gli aquilani il luogo simbolo di una ricostruzione continuamente rimandata. Per tutti, tranne che per Davide e i suoi amici. Tredicenni in cerca d’avventura, hanno fatto di quei quartieri abbandonati una terra di conquista, un luna park a cielo aperto dove è possibile sentirsi liberi, lontani dagli sguardi dei grandi che, invece, sospesi tra la fine dell’emergenza e l’incertezza del futuro, devono fare i conti con le proprie vite andate in pezzi.